
TARA – La Grande Forza Cosmica della Compassione e della Grazia Divina
Nei testi orientali segreti Tara è denominata a volte “la Forza Cosmica Infinita che salva”. Oltre ad avere la missione di assistere i Bodhisattva (esseri divini con straordinarie qualità) nella loro attività, essa emana dall’Assoluto la compassione o infinita misericordia divina. Attraverso la Forza Cosmica Tara si manifesta, nell’intero Macrocosmo, la Grazia di Dio per coloro che la meritano, grazie all’aspirazione dei loro vissuti o delle loro azioni. Nella Tradizione Maha Vidya Yoga, Tara è la seconda Forza Cosmica femminile infinita. Nella tradizione buddista, Tara figura come controparte femminile o Shakti di Avalokitesvara, l’essere Divino che orienta la sua attenzione verso la terra con un’immensa compassione. Tara è la “stella guida” che guida gli aspiranti devoti verso la perfezione spirituale. Una delle sue principali qualità è la rapidità sconcertante e l’efficienza quasi senza eguali nell’accordare la Grazia Divina. Ecco perché viene invocata per allontanare istantaneamente la paura, risvegliare il coraggio e superare le situazioni in cui l’uomo si trova accidentalmente tipo: di fronte ad animali pericolosi, delinquenti, alle inondazioni, o ad altri pericoli imminenti. Tara dunque è colei che facilita e garantisce il superamento dei più drammatici avvenimenti rendendo possibile il loro orientamento verso una risoluzione felice. Il sostegno e la guida piena di saggezza di Tara sono altrettanto invocati istantaneamente (in aiuto) ai bivi o agli incroci delle strade, ma anche in qualsiasi complessa situazione di vita che necessita di un’aspirazione divina o di una saggia decisione.
Il termine sanscrito Tara proviene dalla radice TRI, attraversare. Esso è altrettanto usato per designare colui che attraversa, Tarati, e che a sua volta aiuta gli altri ad attraversare, Tarayati. Ecco perché questa Forza Cosmica è anche menzionata come legata alla protezione paranormale nell’attraversamento delle acque e nella navigazione. Sempre in sanscrito, la parola Tara o Taraka designa una stella che attraversa lo spazio e svolge il ruolo di luce-guida per coloro che rischiano di perdersi.
Studiando la tradizione spirituale che corre sul filo dei secoli, veniamo a sapere che la Dea Tara era altrettanto frequentemente invocata per ottenere e apprendere nuove conoscenze, per ottenere una grande forza oratoria e di persuasione delle masse o per accelerare, durante il processo di apprendimento, la capacità di comprensione e il potere di assimilazione. E’ un fatto noto e molto significativo che i saggi del Kashmir e della regione Nithila, luoghi in cui l’adorazione di Tara è molto diffusa, hanno avuto maggiori contributi nell’arricchimento della spiritualità e della letteratura sanscrita. Ci può sembrare contraddittorio il fatto che da una parte Tara sia correlata alla salvezza degli uomini da ogni specie di disastri o situazioni drammatiche, con il loro passaggio sopra “le acque agitate” dei turbamenti e dei dispiaceri maggiori che appaiono a volte durante l’esistenza; dall’altra parte, essendo contemporaneamente favorevole alla massima amplificazione di tutte le possibilità correlate e all’ottenimento di nuove conoscenze, il nome supplementare di NILA SARASVATI cerca, in questo senso, di sottolineare proprio tale aspetto. Qual è allora la caratteristica essenziale e la vera funzione basilare di questa Divinità Cosmica conosciuta come la seconda Maha Vidya?
Quando l’Assoluto Trascendente vuole manifestarsi secondo la propria volontà, produce istantaneamente un’illuminazione, un’espansione, una dilatazione, una pulsazione. Questa vibrazione macrocosmica primordiale, Adya Spanda, provoca a sua volta una serie di vibrazioni che inizialmente prendono la forma del suono, Nada, precursore della creazione di tutti gli oggetti e di tutti gli esseri. I Veda lo chiamano Nitya Vak, Parola Eterna, Akshara, rappresentato dal suono sottile fondamentale AUM. Questo Pranava fondamentale AUM, si integra totalmente in ciò che si nasconde sotto l’appellativo di Tara o Taraka. La forza, il cui suono sottile di vibrazione all’unisono è AUM, è interamente integrata nella Grande Forza Cosmica Tara. Maha Vidya Tara è quindi intimamente associata al suono sottile primordiale, Nada Passanti Vak o Parole che precede l’apparizione della creazione, il suono sottile-sostanza la quintessenza di tutti i suoni, l’adoratissimo Pravana, il Logo di approvazione che è l’affermazione della Divinità creatrice, la fonte del parlare e la depositaria della conoscenza superiore. Alla luce di questi aspetti comprendiamo che non esiste nessuna contraddizione col concetto di Tara come salvatrice che guida l’aspirante oltre le sofferenze, i drammi e i dispiaceri. L’ignoranza che genera l’inerzia è però la più grande delle sofferenze di cui l’uomo è preda, il più terribile disastro che possa abbattersi su di lui. Tara integra dunque, nella sua sfera di forza, il suono sottile AUM, l’espressione essenziale del Logo che guida la Creazione sul sentiero preparato per lei, accordando la conoscenza ultima, sradicando rapidamente l’ignoranza o guidando l’aspirante dal non-essere verso l’Essere eterno, dal buio alla luce, dalla morte all’immortalità.
Il Mantra segreto di questa Forza Cosmica contiene integralmente Akshara (l’indistruttibile), Bija fondamentale (AUM).
LA BRILLATE TARA E’ LA FORZA DELL’EMBRIONE D’ORO
HIRANYA GARBHA è la prima localizzazione cosmica dalla quale il mondo parte e si sviluppa. Essa rappresenta la forza trascendente dello spazio che corona, insieme alla forza trascendente del tempo, Kali, l’intera creazione. Non appena appare il germe dell’esistenza o viene definita una localizzazione, nasce immediatamente il vuoto ed insieme ad esso la fame, il bisogno di riempire. L’embrione desidera soltanto nutrirsi. Attraverso la combustione, bruciando qualche combustibile assimilato come cibo, l’Universo sopravvive sempre e si sviluppa. Questa fame perpetua è la fonte del sacrificio cosmico, come anche di tutte le forme di esistenza e della vita. L’Embrione d’Oro può essere definito come la personificazione della fame primordiale. La sua forza proviene dalla sua attitudine a nutrirsi. Il nome che viene dato a questa fame pura, assoluta è la Brillante Tara. Tara appare nell’immensità cosmica infinita come la prima localizzazione dell’energia, come una fonte essenziale di luce, una combustione, un’azione divorante.
Poiché era soltanto la personificazione completa della fame, inizialmente l’Embrione d’Oro è stato terribile, in quanto ha divorato ogni sostanza, ogni forma, ogni pensiero, ogni conoscenza. Quando ha trovato cibo in abbondanza si è calmato. Ecco perché Tara ha due aspetti, l’uno aggressivo, terribile, divorante, l’altro tranquillo e luminoso. Questa è la natura del Sole e di tutti gli esseri. La fame non è soltanto il semplice desiderio di cibo fisico.
Il desiderio di conoscere, di sentire, di potere, sono sempre forme più o meno raffinate della fame. Tutto ciò che porta l’uomo verso il suo scopo supremo appare come un immenso desiderio, una fame che appartiene al regno della Stella.
ASPETTI DI TARA
Riguardo alla Forza Cosmica Tara, i Tantra menzionano tre sue grandi facciate o aspetti: 1) UGRA TARA, 2) NILA SARASVATI, 3) EKAJATA.
1) UGRA TARA, come indica anche il suo nome, è l’aspetto molto crudele con i cattivi e i perversi che viene rappresentata simbolicamente sempre sopra un cadavere come la Grande Forza Cosmica Kali. Ad essa appartiene altrettanto la vibrazione primordiale che agita l’immobilità degli inizi. Nella sua sfera di forza si manifesta il suono sottile di forza AUM che agita il silenzio immobile. I Tantra affermano che essa raccoglie instancabilmente nella sua coppa formata da un gigantesco teschio, tutta l’ignoranza dei tre mondi, distruggendola poi istantaneamente attraverso la sua infinita compassione divina.
2) NILA SARASVATI è la forza magica, affascinante nel suo potere di evocazione della parola, che attraversa lo spazio colmo di tenebre, la luce della conoscenza che penetra il buio penoso dell’ignoranza che ci mantiene nella sofferenza.
3) EKAJATA è un’emanazione secondaria di Tara e rappresenta quell’aspetto della Forza Cosmica che ha i capelli raccolti sulla testa. Ciò significa che tutte le vibrazioni e le energie diffuse del suono sono costantemente canalizzate nell’atto della creazione. Essa non è assolutamente MUKTAKESHI (“con i capelli sciolti”) o, in altre parole, con le energie disperse caoticamente, bensì EKAJATA con le forze focalizzate e concentrate nell’atto positivo della creazione.
Tara è spesso definita tramite gli aspetti o manifestazioni specifiche: SHUKLA, NILA e CHITRA.
SHUKLA (“la bianca”), nella sua forma immacolata, pura e senza macchia, in verità è il Logo originario nella sua gloria divina, ancor prima che esistesse il mondo; NILA (“la blu o nera”), è la forma sotto la quale Tara scende nel ventre nero della creazione dall’alto della sua bianca brillantezza. CHITRA (“la multicolore”) è la manifestazione di Tara nella moltitudine di forme mutevoli ed effimere del giorno dopo giorno.
L’IMMAGINE SIMBOLICA DI TARA
Tara è spesso descritta in una forma terribile, con quattro braccia su cui si intrecciano minacciosi serpenti velenosi. I suoi capelli scompigliati sono a volte legati da serpenti. Essa tiene in mano una testa mozzata e un calice pieno di sangue, perché, nella sua attitudine a volte cupa, è colei che beve il sangue simile alla linfa che dona la vita al mondo. “ Essa sta in piedi, in un’attitudine ferma, con il piede sinistro in avanti poggiato su un cadavere, e ride fragorosamente. Le mani della Grande Dea impugnano una spada, un loto blu, un pugnale e una ciotola da mendicante. Essa emette il grido sottile della lotta: il Mantra HUM, che allontana i demoni e gli spiriti infernali. I suoi capelli selvaggi, lasciati in disordine, sono legati da serpenti blu velenosi. In questo modo, Tara, nella sua ipostasi terrificante, distrugge la cattiveria, l’egoismo, l’incoscienza e l’ignoranza dei tre mondi che poi trasporta, piena di compassione, sulla testa (fino all’altra riva).” (TARA TANTRA).
“Seduta su un loto bianco che affiora dalle acque, essa riempie l’Universo con il suo infinito splendore. Tiene tra le mani le sue forbici, una spada, una testa di morto, un loto blu; i suoi ornamenti sono serpenti che porta alla cinta, orecchini, collane, bracciali e cavigliere. Ha tre occhi rossi con affascinanti riflessi selvaggi, una magnifica cintura, denti terrificanti. Intorno alle sue cosce piene ed armoniose è avvolta la pelle di una pantera. Il suo diadema è fatto di ossa bianche di scheletro. Per le meditazioni di alcuni yogi questa è la rappresentazione di Tara, una mamma dei tre mondi piena di compassione, seduta sul cuore di un morto, con la faccia che brilla trasfigurata dalla forza che trasmette all’Incorruttibile (AKSHOBHYA)”. (un Tantra citato in Tara Rahasya).
Per colui che la adora sinceramente, lei è la salvatrice, piena di amore e compassione. Nell’allenamento spirituale, fermamente orientato nella direzione della comunione telepatica plenaria con la gigantesca sfera di questa Maha Vidya, l’aspirante deve deporre uno sforzo costante per la realizzazione effettiva e perfetta della Verità. Soprattutto nell’espressione che avviene attraverso le parole, egli non deve ammettere di filtrare coscientemente nessuna non verità, qualunque essa sia. La non verità annulla la fusione ineffabile con Tara interrompendo la comunione telepatica con la sua sfera di forza sottile.
Il termine sanscrito Tara proviene dalla radice TRI, attraversare. Esso è altrettanto usato per designare colui che attraversa, Tarati, e che a sua volta aiuta gli altri ad attraversare, Tarayati. Ecco perché questa Forza Cosmica è anche menzionata come legata alla protezione paranormale nell’attraversamento delle acque e nella navigazione. Sempre in sanscrito, la parola Tara o Taraka designa una stella che attraversa lo spazio e svolge il ruolo di luce-guida per coloro che rischiano di perdersi.
Studiando la tradizione spirituale che corre sul filo dei secoli, veniamo a sapere che la Dea Tara era altrettanto frequentemente invocata per ottenere e apprendere nuove conoscenze, per ottenere una grande forza oratoria e di persuasione delle masse o per accelerare, durante il processo di apprendimento, la capacità di comprensione e il potere di assimilazione. E’ un fatto noto e molto significativo che i saggi del Kashmir e della regione Nithila, luoghi in cui l’adorazione di Tara è molto diffusa, hanno avuto maggiori contributi nell’arricchimento della spiritualità e della letteratura sanscrita. Ci può sembrare contraddittorio il fatto che da una parte Tara sia correlata alla salvezza degli uomini da ogni specie di disastri o situazioni drammatiche, con il loro passaggio sopra “le acque agitate” dei turbamenti e dei dispiaceri maggiori che appaiono a volte durante l’esistenza; dall’altra parte, essendo contemporaneamente favorevole alla massima amplificazione di tutte le possibilità correlate e all’ottenimento di nuove conoscenze, il nome supplementare di NILA SARASVATI cerca, in questo senso, di sottolineare proprio tale aspetto. Qual è allora la caratteristica essenziale e la vera funzione basilare di questa Divinità Cosmica conosciuta come la seconda Maha Vidya?
Quando l’Assoluto Trascendente vuole manifestarsi secondo la propria volontà, produce istantaneamente un’illuminazione, un’espansione, una dilatazione, una pulsazione. Questa vibrazione macrocosmica primordiale, Adya Spanda, provoca a sua volta una serie di vibrazioni che inizialmente prendono la forma del suono, Nada, precursore della creazione di tutti gli oggetti e di tutti gli esseri. I Veda lo chiamano Nitya Vak, Parola Eterna, Akshara, rappresentato dal suono sottile fondamentale AUM. Questo Pranava fondamentale AUM, si integra totalmente in ciò che si nasconde sotto l’appellativo di Tara o Taraka. La forza, il cui suono sottile di vibrazione all’unisono è AUM, è interamente integrata nella Grande Forza Cosmica Tara. Maha Vidya Tara è quindi intimamente associata al suono sottile primordiale, Nada Passanti Vak o Parole che precede l’apparizione della creazione, il suono sottile-sostanza la quintessenza di tutti i suoni, l’adoratissimo Pravana, il Logo di approvazione che è l’affermazione della Divinità creatrice, la fonte del parlare e la depositaria della conoscenza superiore. Alla luce di questi aspetti comprendiamo che non esiste nessuna contraddizione col concetto di Tara come salvatrice che guida l’aspirante oltre le sofferenze, i drammi e i dispiaceri. L’ignoranza che genera l’inerzia è però la più grande delle sofferenze di cui l’uomo è preda, il più terribile disastro che possa abbattersi su di lui. Tara integra dunque, nella sua sfera di forza, il suono sottile AUM, l’espressione essenziale del Logo che guida la Creazione sul sentiero preparato per lei, accordando la conoscenza ultima, sradicando rapidamente l’ignoranza o guidando l’aspirante dal non-essere verso l’Essere eterno, dal buio alla luce, dalla morte all’immortalità.
Il Mantra segreto di questa Forza Cosmica contiene integralmente Akshara (l’indistruttibile), Bija fondamentale (AUM).
LA BRILLATE TARA E’ LA FORZA DELL’EMBRIONE D’ORO
HIRANYA GARBHA è la prima localizzazione cosmica dalla quale il mondo parte e si sviluppa. Essa rappresenta la forza trascendente dello spazio che corona, insieme alla forza trascendente del tempo, Kali, l’intera creazione. Non appena appare il germe dell’esistenza o viene definita una localizzazione, nasce immediatamente il vuoto ed insieme ad esso la fame, il bisogno di riempire. L’embrione desidera soltanto nutrirsi. Attraverso la combustione, bruciando qualche combustibile assimilato come cibo, l’Universo sopravvive sempre e si sviluppa. Questa fame perpetua è la fonte del sacrificio cosmico, come anche di tutte le forme di esistenza e della vita. L’Embrione d’Oro può essere definito come la personificazione della fame primordiale. La sua forza proviene dalla sua attitudine a nutrirsi. Il nome che viene dato a questa fame pura, assoluta è la Brillante Tara. Tara appare nell’immensità cosmica infinita come la prima localizzazione dell’energia, come una fonte essenziale di luce, una combustione, un’azione divorante.
Poiché era soltanto la personificazione completa della fame, inizialmente l’Embrione d’Oro è stato terribile, in quanto ha divorato ogni sostanza, ogni forma, ogni pensiero, ogni conoscenza. Quando ha trovato cibo in abbondanza si è calmato. Ecco perché Tara ha due aspetti, l’uno aggressivo, terribile, divorante, l’altro tranquillo e luminoso. Questa è la natura del Sole e di tutti gli esseri. La fame non è soltanto il semplice desiderio di cibo fisico.
Il desiderio di conoscere, di sentire, di potere, sono sempre forme più o meno raffinate della fame. Tutto ciò che porta l’uomo verso il suo scopo supremo appare come un immenso desiderio, una fame che appartiene al regno della Stella.
ASPETTI DI TARA
Riguardo alla Forza Cosmica Tara, i Tantra menzionano tre sue grandi facciate o aspetti: 1) UGRA TARA, 2) NILA SARASVATI, 3) EKAJATA.
1) UGRA TARA, come indica anche il suo nome, è l’aspetto molto crudele con i cattivi e i perversi che viene rappresentata simbolicamente sempre sopra un cadavere come la Grande Forza Cosmica Kali. Ad essa appartiene altrettanto la vibrazione primordiale che agita l’immobilità degli inizi. Nella sua sfera di forza si manifesta il suono sottile di forza AUM che agita il silenzio immobile. I Tantra affermano che essa raccoglie instancabilmente nella sua coppa formata da un gigantesco teschio, tutta l’ignoranza dei tre mondi, distruggendola poi istantaneamente attraverso la sua infinita compassione divina.
2) NILA SARASVATI è la forza magica, affascinante nel suo potere di evocazione della parola, che attraversa lo spazio colmo di tenebre, la luce della conoscenza che penetra il buio penoso dell’ignoranza che ci mantiene nella sofferenza.
3) EKAJATA è un’emanazione secondaria di Tara e rappresenta quell’aspetto della Forza Cosmica che ha i capelli raccolti sulla testa. Ciò significa che tutte le vibrazioni e le energie diffuse del suono sono costantemente canalizzate nell’atto della creazione. Essa non è assolutamente MUKTAKESHI (“con i capelli sciolti”) o, in altre parole, con le energie disperse caoticamente, bensì EKAJATA con le forze focalizzate e concentrate nell’atto positivo della creazione.
Tara è spesso definita tramite gli aspetti o manifestazioni specifiche: SHUKLA, NILA e CHITRA.
SHUKLA (“la bianca”), nella sua forma immacolata, pura e senza macchia, in verità è il Logo originario nella sua gloria divina, ancor prima che esistesse il mondo; NILA (“la blu o nera”), è la forma sotto la quale Tara scende nel ventre nero della creazione dall’alto della sua bianca brillantezza. CHITRA (“la multicolore”) è la manifestazione di Tara nella moltitudine di forme mutevoli ed effimere del giorno dopo giorno.
L’IMMAGINE SIMBOLICA DI TARA
Tara è spesso descritta in una forma terribile, con quattro braccia su cui si intrecciano minacciosi serpenti velenosi. I suoi capelli scompigliati sono a volte legati da serpenti. Essa tiene in mano una testa mozzata e un calice pieno di sangue, perché, nella sua attitudine a volte cupa, è colei che beve il sangue simile alla linfa che dona la vita al mondo. “ Essa sta in piedi, in un’attitudine ferma, con il piede sinistro in avanti poggiato su un cadavere, e ride fragorosamente. Le mani della Grande Dea impugnano una spada, un loto blu, un pugnale e una ciotola da mendicante. Essa emette il grido sottile della lotta: il Mantra HUM, che allontana i demoni e gli spiriti infernali. I suoi capelli selvaggi, lasciati in disordine, sono legati da serpenti blu velenosi. In questo modo, Tara, nella sua ipostasi terrificante, distrugge la cattiveria, l’egoismo, l’incoscienza e l’ignoranza dei tre mondi che poi trasporta, piena di compassione, sulla testa (fino all’altra riva).” (TARA TANTRA).
“Seduta su un loto bianco che affiora dalle acque, essa riempie l’Universo con il suo infinito splendore. Tiene tra le mani le sue forbici, una spada, una testa di morto, un loto blu; i suoi ornamenti sono serpenti che porta alla cinta, orecchini, collane, bracciali e cavigliere. Ha tre occhi rossi con affascinanti riflessi selvaggi, una magnifica cintura, denti terrificanti. Intorno alle sue cosce piene ed armoniose è avvolta la pelle di una pantera. Il suo diadema è fatto di ossa bianche di scheletro. Per le meditazioni di alcuni yogi questa è la rappresentazione di Tara, una mamma dei tre mondi piena di compassione, seduta sul cuore di un morto, con la faccia che brilla trasfigurata dalla forza che trasmette all’Incorruttibile (AKSHOBHYA)”. (un Tantra citato in Tara Rahasya).
Per colui che la adora sinceramente, lei è la salvatrice, piena di amore e compassione. Nell’allenamento spirituale, fermamente orientato nella direzione della comunione telepatica plenaria con la gigantesca sfera di questa Maha Vidya, l’aspirante deve deporre uno sforzo costante per la realizzazione effettiva e perfetta della Verità. Soprattutto nell’espressione che avviene attraverso le parole, egli non deve ammettere di filtrare coscientemente nessuna non verità, qualunque essa sia. La non verità annulla la fusione ineffabile con Tara interrompendo la comunione telepatica con la sua sfera di forza sottile.