
I BANDHA NELLO YOGA
La parola sanscrita “Bandha” deriva dalla radice “bandh” che significa: “bloccare”, “trattenere”, “legare”. Sono esercizi yoga che si realizzano con alcuni muscoli del corpo durante la pratica degli Asana e del Pranayama per potenziarne gli effetti. Ogni “Bandha” si può realizzare singolarmente o insieme agli altri. Lo yogi che li pratica costantemente ne percepirà dei benefici non solo sul piano fisico, mentale e psichico ma anche sul piano sottile. Il loro scopo principale è quello di risvegliare, amplificare e controllare le energie sottili Praniche che esistono o che saranno assimilate nel Microcosmo dell’essere.
I principali ne sono tre: MULA BANDHA, UDDIYANA BANDHA JALANDHARA BANDHA.
MULA BANDHA (Mula significa “radice”) Si realizza contraendo e sollevando i muscoli della zona perineale. Stimola il primo centro di forza Muladhara Chakra. I benefici: tonifica l’apparato genitale ed escretore, prevenendo l’insorgere di prolassi anali e uterini. Previene e cura le emorroidi. Favorisce Brahmacharya sia nell’uomo che nella donna. Amplifica la stabilità, la forza e la vitalità. Stimola l’attività dell’energia latente Kundalini Shakti.
UDDIYANA BANDHA (Uddiyana significa “volare verso l’alto”) Si realizza a digiuno. Dopo aver vuotato interamente i polmoni con una prolungata esalazione, sotto l’effetto di una falsa inspirazione che crea una depressione nel torace, il diaframma si solleva aspirando letteralmente le viscere addominali che salgono in parte nella gabbia toracica. Ricacciato dalla pressione atmosferica, il ventre si appiattisce, si incava, sparisce. Stimola il terzo centro di forza Manipura Chakra e tutta la zona del plesso solare. I benefici: gli organi interni addominali, vengono stimolati e tonificati. Migliora l’elasticità del diaframma e tonifica il cuore. Agisce sul sistema pneumogastrico ripristinando l’equilibrio neuro-vegetativo. Elimina le sensazioni di tensione e stress che si riflettono sul piano fisico con stati di frustrazione, agitazione o irascibilità, riportando nell’essere equilibrio tra le energie telluriche e quelle cosmiche, ristabilendo armonia. Il flusso ascendente delle energie favorisce la riduzione del periodo e del flusso mestruale. Sia nell’uomo che nella donna aiuta a trasmutare e a sublimare le energie sessuali. Amplifica la forza interiore, il coraggio, la determinazione, la forza di volontà e lo stato di solarità. Stimola l’attività dell’energia latente Kundalini Shakti. Controindicazioni: i cardiopatici dovranno astenersi. Le donne dovranno astenersi dalla pratica durante il ciclo. “Tra tutte le Bhandas, questa è la migliore. La sua pratica completa determina con facilità l’elevazione dell’essere”. (Gheranda Samhita).
JALANDHARA BANDHA (Jala si può tradurre con “rete”, la parola Jal significa “collo”, Jalam significa “acqua”, Dhara si traduce nell’espressione “ciò che sostiene o vasi tubolari nel corpo”). Jalandhara Bandha è quindi, di fatto, il blocco della zona del collo che ferma quasi interamente lo spostamento verso il basso del fluido sublime, sottile captato e accumulato a livello di un centro secondario di forza denominato Soma Chakra, impedendogli così di scendere sotto Vishuddha Chakra. Si realizza collocando il mento nella forca dello sterno, tra le clavicole. E’ essenziale mettere correttamente e fermamente il mento esattamente in questo posto, in tal modo si realizza una delle condizioni basilari di Jalandhara, l’estensione della zona cervicale e si assicura una compressione quasi ideale a livello della zona del collo. Stimola il quinto centro di forza Vishuddha Chakra. I benefici: la compressione armoniosa del collo nella zona anteriore stimola la ghiandola tiroidea e le paratiroidi. L’estensione della regione della nuca esercita un processo di trazione sulla colonna vertebrale che stimola beneficamente tutti i centri nervosi rachidiani. Inoltre armonizza il flusso del sangue e del Prana nel cuore e nella testa. Stimola l’attività dell’energia latente Kundalini Shakti. Controindicazioni: forme avanzate di ipertiroidismo, grave ipertensione o malattie cardiovascolari. “Grazie a Jalandhara Bandha che contrae beneficamente l’intera zona del collo, il nettare divino (SOMA) che scende da SOMA CHAKRA non è più bruciato dal fuoco (sottile) digestivo; così il potere mentale cresce considerevolmente, e potendo controllare con facilità le forze (sottili) vitali, lo yogi risveglia dal suo sonno Kundalini Shakti e la fa salire.” (Yoga Chudamani Upanishad) Precauzioni: le tecniche sopra menzionate si realizzeranno esclusivamente sotto la guida di una persona esperta.
La parola sanscrita “Bandha” deriva dalla radice “bandh” che significa: “bloccare”, “trattenere”, “legare”. Sono esercizi yoga che si realizzano con alcuni muscoli del corpo durante la pratica degli Asana e del Pranayama per potenziarne gli effetti. Ogni “Bandha” si può realizzare singolarmente o insieme agli altri. Lo yogi che li pratica costantemente ne percepirà dei benefici non solo sul piano fisico, mentale e psichico ma anche sul piano sottile. Il loro scopo principale è quello di risvegliare, amplificare e controllare le energie sottili Praniche che esistono o che saranno assimilate nel Microcosmo dell’essere.
I principali ne sono tre: MULA BANDHA, UDDIYANA BANDHA JALANDHARA BANDHA.
MULA BANDHA (Mula significa “radice”) Si realizza contraendo e sollevando i muscoli della zona perineale. Stimola il primo centro di forza Muladhara Chakra. I benefici: tonifica l’apparato genitale ed escretore, prevenendo l’insorgere di prolassi anali e uterini. Previene e cura le emorroidi. Favorisce Brahmacharya sia nell’uomo che nella donna. Amplifica la stabilità, la forza e la vitalità. Stimola l’attività dell’energia latente Kundalini Shakti.
UDDIYANA BANDHA (Uddiyana significa “volare verso l’alto”) Si realizza a digiuno. Dopo aver vuotato interamente i polmoni con una prolungata esalazione, sotto l’effetto di una falsa inspirazione che crea una depressione nel torace, il diaframma si solleva aspirando letteralmente le viscere addominali che salgono in parte nella gabbia toracica. Ricacciato dalla pressione atmosferica, il ventre si appiattisce, si incava, sparisce. Stimola il terzo centro di forza Manipura Chakra e tutta la zona del plesso solare. I benefici: gli organi interni addominali, vengono stimolati e tonificati. Migliora l’elasticità del diaframma e tonifica il cuore. Agisce sul sistema pneumogastrico ripristinando l’equilibrio neuro-vegetativo. Elimina le sensazioni di tensione e stress che si riflettono sul piano fisico con stati di frustrazione, agitazione o irascibilità, riportando nell’essere equilibrio tra le energie telluriche e quelle cosmiche, ristabilendo armonia. Il flusso ascendente delle energie favorisce la riduzione del periodo e del flusso mestruale. Sia nell’uomo che nella donna aiuta a trasmutare e a sublimare le energie sessuali. Amplifica la forza interiore, il coraggio, la determinazione, la forza di volontà e lo stato di solarità. Stimola l’attività dell’energia latente Kundalini Shakti. Controindicazioni: i cardiopatici dovranno astenersi. Le donne dovranno astenersi dalla pratica durante il ciclo. “Tra tutte le Bhandas, questa è la migliore. La sua pratica completa determina con facilità l’elevazione dell’essere”. (Gheranda Samhita).
JALANDHARA BANDHA (Jala si può tradurre con “rete”, la parola Jal significa “collo”, Jalam significa “acqua”, Dhara si traduce nell’espressione “ciò che sostiene o vasi tubolari nel corpo”). Jalandhara Bandha è quindi, di fatto, il blocco della zona del collo che ferma quasi interamente lo spostamento verso il basso del fluido sublime, sottile captato e accumulato a livello di un centro secondario di forza denominato Soma Chakra, impedendogli così di scendere sotto Vishuddha Chakra. Si realizza collocando il mento nella forca dello sterno, tra le clavicole. E’ essenziale mettere correttamente e fermamente il mento esattamente in questo posto, in tal modo si realizza una delle condizioni basilari di Jalandhara, l’estensione della zona cervicale e si assicura una compressione quasi ideale a livello della zona del collo. Stimola il quinto centro di forza Vishuddha Chakra. I benefici: la compressione armoniosa del collo nella zona anteriore stimola la ghiandola tiroidea e le paratiroidi. L’estensione della regione della nuca esercita un processo di trazione sulla colonna vertebrale che stimola beneficamente tutti i centri nervosi rachidiani. Inoltre armonizza il flusso del sangue e del Prana nel cuore e nella testa. Stimola l’attività dell’energia latente Kundalini Shakti. Controindicazioni: forme avanzate di ipertiroidismo, grave ipertensione o malattie cardiovascolari. “Grazie a Jalandhara Bandha che contrae beneficamente l’intera zona del collo, il nettare divino (SOMA) che scende da SOMA CHAKRA non è più bruciato dal fuoco (sottile) digestivo; così il potere mentale cresce considerevolmente, e potendo controllare con facilità le forze (sottili) vitali, lo yogi risveglia dal suo sonno Kundalini Shakti e la fa salire.” (Yoga Chudamani Upanishad) Precauzioni: le tecniche sopra menzionate si realizzeranno esclusivamente sotto la guida di una persona esperta.