
La Coscienza Suprema è l’Eterna ed unica Realtà Ultima. All’inizio essa diventa cosciente di sé, sostenendo dentro di sé l’essenza di tutte le cose, in quanto non è condizionata dal Tempo. La Creazione comincia attraverso l’espansione di questo Spirito Atemporale che evidenzia tutto ciò che era contenuto dentro di sé in modo implicito. Questa espansione e oggettivazione del Supremo, che parte dallo stato soggettivo iniziale scandito dalla successione, dal movimento e dall’avvenimento, la chiamiamo Tempo, Kala. Il Tempo, anima nella creazione un suo triplice statuto (Thedha Nidadhe Padam), che permette agli esseri creati di avere l’esperienza relativa del Tempo come passato, presente e futuro. L’esperienza è relativa in quanto, il passato è ciò che una volta era presente, il presente è ciò che prima era futuro, il futuro è ciò che diventerà presente e, col passar del tempo, passato. Esiste, dunque, un movimento perenne, un Tempo consequenziale con un continuum indefinito di parti, apparentemente distinte. Queste parti, demarcazioni distinte nel corso della manifestazione successiva, sono la caratteristica del Tempo. Ad esse, gli uomini hanno dato il nome di Morte, per questo, in sanscrito, la Morte è denominata anche Kala. La morte è necessaria affinché il cambiamento eterno della forma sia l’unica immortalità alla quale può aspirare la sostanza viva finita; il cambiamento eterno è l’unica immortalità, accessibile a chiunque, che può attuare la coscienza limitata racchiusa nel corpo. Tale è dunque la necessità e la giustificazione della Morte, non come negazione della Vita, ma come un processo necessario della continuità della Vita. A questa Suprema forza (Shakti) del Tempo (Kala), i tantrici hanno dato il nome di KALI. Quindi, Kali è la Suprema Forza enigmatica del Tempo e aiuta allo stesso tempo gli aspiranti sinceramente devoti a trascendere il Tempo.
Seguendo la via dell’esperienza diretta, tipica dei chiaroveggenti vedici e vedanti, essi aspirano ad una liberazione qui ed ora, in questa vita. Ogni aspirante sincero alla liberazione deve ottenere questa esperienza plenaria perché l’esistenza è divorata dal Tempo e la Morte è il punto terminale della vita. Nel suo peregrinare attraverso il labirinto donatore di esperienze infinite di vita, ad ogni passo, ad ogni momento, l’uomo è tenuto in agguato dall’ombra donatrice del terrore della Morte e tutti i suoi scopi elevati, le sue nobili aspirazioni sono viziati dalla minaccia di questa tragica fine.
La paura paralizzante e stupida di fronte alla morte è ciò che rende l’uomo ancora più mortale. Nessun tentativo sulla via del progresso spirituale sarà totalmente significativo, nessuna tecnica di realizzazione su questa via sarà coronata dal successo finché questa paura non verrà, almeno in parte, dominata. La morte deve essere affrontata permanentemente con temerarietà perché soltanto così il significato del concetto di Tempo può essere pienamente vissuto e compreso. Perciò, il Tantra indica l’adorazione frenetica di Kali, la forza enigmatica del Tempo, come la prima e la più importante tra le discipline della conoscenza spirituale.
L’attaccamento alle forme materiali (soprattutto al corpo fisico) genera la paura della morte. Si tratta di una paura ancestrale radicata profondamente nel nostro cervello primitivo che rappresenta il principale ostacolo sulla via dello sviluppo spirituale. Invocando con fervore Kali, le forze spirituali latenti in noi, si svegliano rapidamente e mettono così fine al controllo tirannico dei desideri inferiori che ci permettono di superare bene le tentazioni demoniache infernali. In questo modo Kali allontana la paura della morte, il sentimento atavico di insicurezza e di ansia presente a livello del primo centro di forza (Muladhara chakra). Con chi è egoista, ignorante, cattivo e perverso, fortemente attaccato al corpo fisico e da esso dominato, che proprio per questo vive quasi continuamente lo stato di insicurezza e di paura, Kali è feroce e terribile. Però, con chi aspira ed è assorbito da un autentico e forte slancio spirituale, lei è la blanda e la piena di grazia Gauri che ha assunto l’aspetto terribile di Kali per aiutarlo a liberarsi dalle tendenze inferiori demoniache e sataniche. Ogni aspirante impegnato nella via dello Yoga o su qualsiasi altra via spirituale autentica dovrà, prima o poi, confrontarsi con le proprie energie negative e allora, invocando fervidamente Kali, egli potrà sfuggire per sempre alle trappole della paura della morte. L’amore infinito, intenso, puro e distaccato di Kali allontanerà gradualmente tutti i suoi timori, spalancandogli la porta della conoscenza essenziale dell’Eternità Divina. Così la grazia estasiante di Kali è indispensabile per ogni genere di trasformazione spirituale o progresso, obiettivo essenziale perseguito su qualsiasi via dello Yoga. L’adorazione di questa Mamma Nera non può essere compiuta da un uomo carente di una certa forza vitale. Kali la terribile non è solo la Mamma della forza ma anche la divinità tutelare di chi è forte sia fisicamente che mentalmente. I deboli e soprattutto i cattivi vengono sopraffatti spesso dal terrore di fronte alla sua forte personalità. Lei è spontaneamente amata da colui che è coraggioso, da colui che si avventa pieno di trasporto, dall’eroe lottatore temerario Vira. La via di Vira, Virachara, è la più adatta per ottenere il favore travolgente della Dea. Nell’espressione tradizionale vedica esistono due aspetti distinti di questa divinità: DAKSHINA KALI e BHADRA KALI.
Un discernimento veramente divino, la giusta azione nata da una saggia discriminazione intuitiva che supera qualsiasi ostacolo, la maestria ispirata nell’agire, sono compresi nel termine DAKSHINA. E’ vero che Kali è la forza del Supremo, la forza prodigiosa e onnipresente di tutti gli dei, ma di fronte a chi non è evoluto lei lascia dietro di sé soltanto morte e distruzione. Senza dubbio, spazza via con la sua terribile forza distruttiva, tutta l’esistenza di coloro che non hanno ancora realizzato il salto spirituale. Il tutto avviene però con un perfetto discernimento divino. Il suo atto distruttivo rappresenta sempre un’azione giusta perché motivata da uno scopo saggio che deve essere realizzato ulteriormente. Non si tratta di un’arbitraria o sadica esecuzione grossolana, ma di un’intelligente riuscita che prepara, a volte in modo impensato, il presupposto del risveglio spirituale. In questo senso viene lodata come DAKSHINA KALI.
Ma qual è lo scopo di questa distruzione? E’ la creazione stessa che si perfeziona continuamente attraverso la ricostruzione affinché diventi giusta, in quanto, tutta la grazia e la felicità superiori appartengono allo stato di verità, conosciuto con il nome di BHADRAM che deriva dalla morte e dalla distruzione dei condizionamenti e dell’effimero. Lei è dunque BHADRA KALI la buona, che distrugge proprio per creare un nuovo stato che si prefigura ancora più spirituale. E’ la grande energia creatrice che cuoce tutto (Pachaka Shakti) nel forno del cosmo, è l’eterna energia propulsiva dell’evoluzione, il Tempo trasformatore poiché, le vite che si susseguono sono soltanto degli ostacoli sulla via ascensionale della vita e rappresentano le migliaia di porte che si aprono ogni volta verso l’Eternità. La Mamma terribile frusta, con la frusta della morte, l’uomo mortale che si compiace nell’ignoranza generatrice di sofferenza spingendolo verso l’immortalità. La sua caratteristica di essere nera è connessa alla qualità del tempo, il tempo preparatore della notte che precede l’alba. Lei rappresenta eternamente il principio spirituale evolutivo e le sue azioni cosmiche hanno il compito di attuare la beatitudine in seguito al manifestarsi graduale delle divine possibilità. Nell’esistenza terrena, le calamità naturali come i terremoti, le eruzioni vulcaniche, i cicloni, i tornado, le inondazioni, la peste, le epidemie, ecc.., sono le sue azioni destinate sempre ad una prefazione rapida. Analogamente, le guerre, le rivoluzioni, le rivolte, sono destinate ad accelerare il progresso dell’umanità. Nell’essere individuale essa è la stupefacente forza di trasformazione che si manifesta pienamente attraverso l’amore e la sessualità frenetica, il dinamismo latente, l’energia potenziale del potere creatore sessuale quale impulso abissale dell’evoluzione. E’ il serpente nero arrotolato per tre volte e mezzo, addormentato nel corpo sottile, lei è la formidabile energia Kundalini Shakti. In condizioni segrete favorevoli, questa straordinaria forza si sveglia e si solleva dritta come un serpente, attraversando gradualmente ognuno dei sette piani strati dell’essere salendo sempre più in alto finchè non incontra la Coscienza Suprema Divina.
L’IMMAGINE DI KALI
“Terrificante ed allo stesso tempo affascinante da vedere, la sua risata svela i suoi denti terribili. Generalmente, sta in attitudine danzante sopra il cadavere bianco di Shiva. Ha quattro braccia; in due mani tiene una spada e una testa mozzata, con la terza fa il gesto di allontanare la paura e con l’ultima offre dei meravigliosi doni. Lei è anche la dea benefattrice del sonno, la controparte femminile di Shiva. Nuda, vestita solo dello spazio, la dea brilla in gloria. La lingua gli penzola fuori dalla bocca a causa dell’inesorabile divoramento effimero. Questa è la degna forma, su cui si deve meditare, riferita alla forza del tempo rappresentata perfettamente da Kali, colei che sta vicino ai roghi funerari”. (KALI TANTRA)
IL CADAVERE SU CUI DANZA
Kali è l’espressione della notte suprema del tempo che divora insaziabilmente tutto ciò che esiste. Lei ha dunque come supporto il non essere, il cadavere dell’Universo distrutto. Finché la forza che dà vita all’Universo è predominante, è anche benefica in quanto controllata nella beatifica unione polare attraverso Shiva. Ma quando essa rimane SENZA FORZA (a causa della perturbazione dei processi armoniosi di unificazione donatrice di Potere degli opposti polari (+ e -), Shiva e Kali), l’Universo non è altro che un cadavere senza vita. Ecco perché le Tantras dicono che senza la “I”, (Shiva) non è che un cadavere (Shava). Quest’ultimo è l’immagine suggestiva di ciò che rimane dell’Universo quando ricade impotente sotto l’unica forza del tempo eterno (KALI). Durante la distruzione universale, la forza del tempo, il potere di distruzione è l’unico processo che rimane immutato. Proprio per questo Kali è spesso rappresentata sopra i resti dell’Universo senza vita, morto, disteso, impotente, immobile come un cadavere.
L’ASPETTO TERRIFICANTE
Il suo aspetto profondamente terrificante simboleggia la sua forza di distruzione senza limiti.
LA RISATA
Il conquistatore vittorioso ride in un certo modo, soddisfatto del proprio trionfo; questa risata è l’espressione della sua formidabile forza su tutto ciò che esiste. Egli ride fortissimo prima di coloro che, totalmente incoscienti, nell’ignoranza, nella pazzia e nella vanità sperano di sfuggirgli.
LE QUATTRO BRACCIA
Le quattro braccia di Kali rappresentano le quattro direzioni dello spazio, identificate simultaneamente con il ciclo completo del tempo. Nel linguaggio ristretto del simbolismo universale, le quattro braccia rappresentano sempre la totale sovranità.
LA SPADA
La spada significa il potere della distruzione.
LA TESTA MOZZATA
Il lottatore conserva come trofeo, come ricordo, la testa della sua vittima; tale trofeo ricorda ed esemplifica ai mortali non sufficientemente spiritualizzati la sorte che li aspetta se continueranno a rimanere in questo stato. La testa mozzata dalla mano della dea ricorda ai mortali che oltre allo spirito eterno non c’è niente che sfugge all’onnipotenza del tempo.
LA MANO CHE FA IL GESTO (MUDRA) DI ALLONTANARE LA PAURA
Kali, la terribile forza del tempo che distrugge tutto, incarna tutte le paure, tutti i timori e rimane comunque oltre qualsiasi paura. Solo lei, che nei suoi aspetti superiori non conosce la paura, può proteggere e aiutare efficientemente coloro che la invocano permettendogli di annientare la paura e di superare i timori.
LA MANO CHE OFFRE DEI MERAVIGLIOSI DONI
Con l’aiuto di Kali, attraverso la consapevolezza della registrazione in Akasha dello scorrimento del tempo passato, quest’ultimo diventa un tempo presente: abbiamo così accesso alla FELICITA’ TOTALE che conferisce IL TEMPO PERMANENTE attraverso Akasha. Tutto ciò che è stato o che è felicità, pienezza, bellezza, piacere, gioia, tramite il controllo del tempo, con l’aiuto di Kali può essere vissuto sempre continuamente come un TEMPO PERMANENTEMENTE DONATORE DI UNA FELICITA’ TOTALE.
LA COLLANA DI TESCHI
Kali viene rappresentata con una collana di teschi sul petto. Queste teste rimaste, di cui possiamo ricordarci sempre, sono state ad un certo punto, NEL PASSATO, migliaia di esistenze. Abbandonate o senza vita, adesso esse sono l’immagine stessa della morte. Kali è la suprema beatitudine che si trova oltre la vita e la morte, che sostiene i vivi e i morti.
LA NUDITA’ DI KALI
Kali è sempre nuda perché è vestita soltanto di Spazio Infinito. Lei, la Grande Forza Cosmica del Tempo è illimitata e non può essere contenuta da niente. Lei avvolge tutto però, ad eccezione di DIO, non esiste nulla che la possa avvolgere.
IL ROGO FUNERARIO COME QUADRO PER KALI
Si può incontrare Kali in prossimità dei roghi funerari dei mondi distrutti. Solo qui lei può essere facilmente contattata. Ecco perché si dice spesso che frequenta i roghi funerari in cui è possibile sentire facilmente la terribile forza della distruzione del tempo.
Il COLORE NERO
Kali è nera perché è l’energia ultima in cui tutte le differenziazioni scompaiono. Attraverso la forza del tempo tutti i colori si dissolvono, tutte le forme ritornano all’informe, nel buio. Onnipresente della Notte eterna. Il nero è anche il colore di Akasha Tattva, l’etere primordiale attraverso cui il tutto si manifesta come forma nel tempo.
IL TERZO OCCHIO
Kali ha tre occhi. Il terzo occhio, situato in mezzo alla fronte (che simboleggia l’apertura completa del centro mentale di comando, AJNA CHAKRA), è l’occhio unico della Saggezza Divina. Questo occhio vede e conosce tutto: il passato, il presente ed il futuro. Anche se nella maggior parte delle rappresentazioni di Kali, predominano gli attributi terribili, non dobbiamo mai trarre la conclusione sbagliata che lei (Kali) rappresenta soltanto l’aspetto distruttivo del potere di Dio. Per colui che Lei sceglie (grazie alla purificazione che appare attraverso l’aspirazione frenetica dello yogi verso di Lei), Kali è un’esperienza meravigliosa. Lei stessa è la beatitudine ed è sempre Lei la donatrice di questa beatitudine. Nonostante possa essere sentite interiormente attraverso esperienza diretta, Lei non potrà essere mai definita molto chiaramente, perché definirla significherebbe limitare l’Infinito in base al volto e alla somiglianza della personalità limitata. Kali è infinita essendo allo stesso tempo presente in tutti i momenti temporali ed in tutti i luoghi.
Seguendo la via dell’esperienza diretta, tipica dei chiaroveggenti vedici e vedanti, essi aspirano ad una liberazione qui ed ora, in questa vita. Ogni aspirante sincero alla liberazione deve ottenere questa esperienza plenaria perché l’esistenza è divorata dal Tempo e la Morte è il punto terminale della vita. Nel suo peregrinare attraverso il labirinto donatore di esperienze infinite di vita, ad ogni passo, ad ogni momento, l’uomo è tenuto in agguato dall’ombra donatrice del terrore della Morte e tutti i suoi scopi elevati, le sue nobili aspirazioni sono viziati dalla minaccia di questa tragica fine.
La paura paralizzante e stupida di fronte alla morte è ciò che rende l’uomo ancora più mortale. Nessun tentativo sulla via del progresso spirituale sarà totalmente significativo, nessuna tecnica di realizzazione su questa via sarà coronata dal successo finché questa paura non verrà, almeno in parte, dominata. La morte deve essere affrontata permanentemente con temerarietà perché soltanto così il significato del concetto di Tempo può essere pienamente vissuto e compreso. Perciò, il Tantra indica l’adorazione frenetica di Kali, la forza enigmatica del Tempo, come la prima e la più importante tra le discipline della conoscenza spirituale.
L’attaccamento alle forme materiali (soprattutto al corpo fisico) genera la paura della morte. Si tratta di una paura ancestrale radicata profondamente nel nostro cervello primitivo che rappresenta il principale ostacolo sulla via dello sviluppo spirituale. Invocando con fervore Kali, le forze spirituali latenti in noi, si svegliano rapidamente e mettono così fine al controllo tirannico dei desideri inferiori che ci permettono di superare bene le tentazioni demoniache infernali. In questo modo Kali allontana la paura della morte, il sentimento atavico di insicurezza e di ansia presente a livello del primo centro di forza (Muladhara chakra). Con chi è egoista, ignorante, cattivo e perverso, fortemente attaccato al corpo fisico e da esso dominato, che proprio per questo vive quasi continuamente lo stato di insicurezza e di paura, Kali è feroce e terribile. Però, con chi aspira ed è assorbito da un autentico e forte slancio spirituale, lei è la blanda e la piena di grazia Gauri che ha assunto l’aspetto terribile di Kali per aiutarlo a liberarsi dalle tendenze inferiori demoniache e sataniche. Ogni aspirante impegnato nella via dello Yoga o su qualsiasi altra via spirituale autentica dovrà, prima o poi, confrontarsi con le proprie energie negative e allora, invocando fervidamente Kali, egli potrà sfuggire per sempre alle trappole della paura della morte. L’amore infinito, intenso, puro e distaccato di Kali allontanerà gradualmente tutti i suoi timori, spalancandogli la porta della conoscenza essenziale dell’Eternità Divina. Così la grazia estasiante di Kali è indispensabile per ogni genere di trasformazione spirituale o progresso, obiettivo essenziale perseguito su qualsiasi via dello Yoga. L’adorazione di questa Mamma Nera non può essere compiuta da un uomo carente di una certa forza vitale. Kali la terribile non è solo la Mamma della forza ma anche la divinità tutelare di chi è forte sia fisicamente che mentalmente. I deboli e soprattutto i cattivi vengono sopraffatti spesso dal terrore di fronte alla sua forte personalità. Lei è spontaneamente amata da colui che è coraggioso, da colui che si avventa pieno di trasporto, dall’eroe lottatore temerario Vira. La via di Vira, Virachara, è la più adatta per ottenere il favore travolgente della Dea. Nell’espressione tradizionale vedica esistono due aspetti distinti di questa divinità: DAKSHINA KALI e BHADRA KALI.
Un discernimento veramente divino, la giusta azione nata da una saggia discriminazione intuitiva che supera qualsiasi ostacolo, la maestria ispirata nell’agire, sono compresi nel termine DAKSHINA. E’ vero che Kali è la forza del Supremo, la forza prodigiosa e onnipresente di tutti gli dei, ma di fronte a chi non è evoluto lei lascia dietro di sé soltanto morte e distruzione. Senza dubbio, spazza via con la sua terribile forza distruttiva, tutta l’esistenza di coloro che non hanno ancora realizzato il salto spirituale. Il tutto avviene però con un perfetto discernimento divino. Il suo atto distruttivo rappresenta sempre un’azione giusta perché motivata da uno scopo saggio che deve essere realizzato ulteriormente. Non si tratta di un’arbitraria o sadica esecuzione grossolana, ma di un’intelligente riuscita che prepara, a volte in modo impensato, il presupposto del risveglio spirituale. In questo senso viene lodata come DAKSHINA KALI.
Ma qual è lo scopo di questa distruzione? E’ la creazione stessa che si perfeziona continuamente attraverso la ricostruzione affinché diventi giusta, in quanto, tutta la grazia e la felicità superiori appartengono allo stato di verità, conosciuto con il nome di BHADRAM che deriva dalla morte e dalla distruzione dei condizionamenti e dell’effimero. Lei è dunque BHADRA KALI la buona, che distrugge proprio per creare un nuovo stato che si prefigura ancora più spirituale. E’ la grande energia creatrice che cuoce tutto (Pachaka Shakti) nel forno del cosmo, è l’eterna energia propulsiva dell’evoluzione, il Tempo trasformatore poiché, le vite che si susseguono sono soltanto degli ostacoli sulla via ascensionale della vita e rappresentano le migliaia di porte che si aprono ogni volta verso l’Eternità. La Mamma terribile frusta, con la frusta della morte, l’uomo mortale che si compiace nell’ignoranza generatrice di sofferenza spingendolo verso l’immortalità. La sua caratteristica di essere nera è connessa alla qualità del tempo, il tempo preparatore della notte che precede l’alba. Lei rappresenta eternamente il principio spirituale evolutivo e le sue azioni cosmiche hanno il compito di attuare la beatitudine in seguito al manifestarsi graduale delle divine possibilità. Nell’esistenza terrena, le calamità naturali come i terremoti, le eruzioni vulcaniche, i cicloni, i tornado, le inondazioni, la peste, le epidemie, ecc.., sono le sue azioni destinate sempre ad una prefazione rapida. Analogamente, le guerre, le rivoluzioni, le rivolte, sono destinate ad accelerare il progresso dell’umanità. Nell’essere individuale essa è la stupefacente forza di trasformazione che si manifesta pienamente attraverso l’amore e la sessualità frenetica, il dinamismo latente, l’energia potenziale del potere creatore sessuale quale impulso abissale dell’evoluzione. E’ il serpente nero arrotolato per tre volte e mezzo, addormentato nel corpo sottile, lei è la formidabile energia Kundalini Shakti. In condizioni segrete favorevoli, questa straordinaria forza si sveglia e si solleva dritta come un serpente, attraversando gradualmente ognuno dei sette piani strati dell’essere salendo sempre più in alto finchè non incontra la Coscienza Suprema Divina.
L’IMMAGINE DI KALI
“Terrificante ed allo stesso tempo affascinante da vedere, la sua risata svela i suoi denti terribili. Generalmente, sta in attitudine danzante sopra il cadavere bianco di Shiva. Ha quattro braccia; in due mani tiene una spada e una testa mozzata, con la terza fa il gesto di allontanare la paura e con l’ultima offre dei meravigliosi doni. Lei è anche la dea benefattrice del sonno, la controparte femminile di Shiva. Nuda, vestita solo dello spazio, la dea brilla in gloria. La lingua gli penzola fuori dalla bocca a causa dell’inesorabile divoramento effimero. Questa è la degna forma, su cui si deve meditare, riferita alla forza del tempo rappresentata perfettamente da Kali, colei che sta vicino ai roghi funerari”. (KALI TANTRA)
IL CADAVERE SU CUI DANZA
Kali è l’espressione della notte suprema del tempo che divora insaziabilmente tutto ciò che esiste. Lei ha dunque come supporto il non essere, il cadavere dell’Universo distrutto. Finché la forza che dà vita all’Universo è predominante, è anche benefica in quanto controllata nella beatifica unione polare attraverso Shiva. Ma quando essa rimane SENZA FORZA (a causa della perturbazione dei processi armoniosi di unificazione donatrice di Potere degli opposti polari (+ e -), Shiva e Kali), l’Universo non è altro che un cadavere senza vita. Ecco perché le Tantras dicono che senza la “I”, (Shiva) non è che un cadavere (Shava). Quest’ultimo è l’immagine suggestiva di ciò che rimane dell’Universo quando ricade impotente sotto l’unica forza del tempo eterno (KALI). Durante la distruzione universale, la forza del tempo, il potere di distruzione è l’unico processo che rimane immutato. Proprio per questo Kali è spesso rappresentata sopra i resti dell’Universo senza vita, morto, disteso, impotente, immobile come un cadavere.
L’ASPETTO TERRIFICANTE
Il suo aspetto profondamente terrificante simboleggia la sua forza di distruzione senza limiti.
LA RISATA
Il conquistatore vittorioso ride in un certo modo, soddisfatto del proprio trionfo; questa risata è l’espressione della sua formidabile forza su tutto ciò che esiste. Egli ride fortissimo prima di coloro che, totalmente incoscienti, nell’ignoranza, nella pazzia e nella vanità sperano di sfuggirgli.
LE QUATTRO BRACCIA
Le quattro braccia di Kali rappresentano le quattro direzioni dello spazio, identificate simultaneamente con il ciclo completo del tempo. Nel linguaggio ristretto del simbolismo universale, le quattro braccia rappresentano sempre la totale sovranità.
LA SPADA
La spada significa il potere della distruzione.
LA TESTA MOZZATA
Il lottatore conserva come trofeo, come ricordo, la testa della sua vittima; tale trofeo ricorda ed esemplifica ai mortali non sufficientemente spiritualizzati la sorte che li aspetta se continueranno a rimanere in questo stato. La testa mozzata dalla mano della dea ricorda ai mortali che oltre allo spirito eterno non c’è niente che sfugge all’onnipotenza del tempo.
LA MANO CHE FA IL GESTO (MUDRA) DI ALLONTANARE LA PAURA
Kali, la terribile forza del tempo che distrugge tutto, incarna tutte le paure, tutti i timori e rimane comunque oltre qualsiasi paura. Solo lei, che nei suoi aspetti superiori non conosce la paura, può proteggere e aiutare efficientemente coloro che la invocano permettendogli di annientare la paura e di superare i timori.
LA MANO CHE OFFRE DEI MERAVIGLIOSI DONI
Con l’aiuto di Kali, attraverso la consapevolezza della registrazione in Akasha dello scorrimento del tempo passato, quest’ultimo diventa un tempo presente: abbiamo così accesso alla FELICITA’ TOTALE che conferisce IL TEMPO PERMANENTE attraverso Akasha. Tutto ciò che è stato o che è felicità, pienezza, bellezza, piacere, gioia, tramite il controllo del tempo, con l’aiuto di Kali può essere vissuto sempre continuamente come un TEMPO PERMANENTEMENTE DONATORE DI UNA FELICITA’ TOTALE.
LA COLLANA DI TESCHI
Kali viene rappresentata con una collana di teschi sul petto. Queste teste rimaste, di cui possiamo ricordarci sempre, sono state ad un certo punto, NEL PASSATO, migliaia di esistenze. Abbandonate o senza vita, adesso esse sono l’immagine stessa della morte. Kali è la suprema beatitudine che si trova oltre la vita e la morte, che sostiene i vivi e i morti.
LA NUDITA’ DI KALI
Kali è sempre nuda perché è vestita soltanto di Spazio Infinito. Lei, la Grande Forza Cosmica del Tempo è illimitata e non può essere contenuta da niente. Lei avvolge tutto però, ad eccezione di DIO, non esiste nulla che la possa avvolgere.
IL ROGO FUNERARIO COME QUADRO PER KALI
Si può incontrare Kali in prossimità dei roghi funerari dei mondi distrutti. Solo qui lei può essere facilmente contattata. Ecco perché si dice spesso che frequenta i roghi funerari in cui è possibile sentire facilmente la terribile forza della distruzione del tempo.
Il COLORE NERO
Kali è nera perché è l’energia ultima in cui tutte le differenziazioni scompaiono. Attraverso la forza del tempo tutti i colori si dissolvono, tutte le forme ritornano all’informe, nel buio. Onnipresente della Notte eterna. Il nero è anche il colore di Akasha Tattva, l’etere primordiale attraverso cui il tutto si manifesta come forma nel tempo.
IL TERZO OCCHIO
Kali ha tre occhi. Il terzo occhio, situato in mezzo alla fronte (che simboleggia l’apertura completa del centro mentale di comando, AJNA CHAKRA), è l’occhio unico della Saggezza Divina. Questo occhio vede e conosce tutto: il passato, il presente ed il futuro. Anche se nella maggior parte delle rappresentazioni di Kali, predominano gli attributi terribili, non dobbiamo mai trarre la conclusione sbagliata che lei (Kali) rappresenta soltanto l’aspetto distruttivo del potere di Dio. Per colui che Lei sceglie (grazie alla purificazione che appare attraverso l’aspirazione frenetica dello yogi verso di Lei), Kali è un’esperienza meravigliosa. Lei stessa è la beatitudine ed è sempre Lei la donatrice di questa beatitudine. Nonostante possa essere sentite interiormente attraverso esperienza diretta, Lei non potrà essere mai definita molto chiaramente, perché definirla significherebbe limitare l’Infinito in base al volto e alla somiglianza della personalità limitata. Kali è infinita essendo allo stesso tempo presente in tutti i momenti temporali ed in tutti i luoghi.